Privacy Policy
Scempio a Sant’Agata, profanata e devastata la chiesa. Non è più un caso
Scempio a Sant’Agata, profanata e devastata la chiesa. Non è più un caso!

Pochi ne parlano, ma la cristianofobia purtroppo è tra noi, è molto forte e violenta ed è fatta di gravi minacce e atti intimidatori, l’ultimo a Sant’Agata.

 

Soltanto un mese fa infatti al Collegio di Caltanissetta, nei locali della chiesa di Sant’Agata, i vandali o ladri che dir si voglia sono entrati con prepotenza dall’ingresso del centralissimo corso Umberto, ovvero dai locali dei Gesuiti, per mettere in atto il loro raid.

 

Sant’Agata a Caltanissetta, entrano nuovamente in chiesa.

 

Ora è accaduto di nuovo. In questa seconda occasione, i locali della chiesa sono stati devastati, per arrivare fino a gettare in terra il Tabernacolo. Non si sa se ci siano stati altri riti demoniaci, non è dato saperlo. Ma le possibilità ci sono e sono molto più realistiche di quanto spesso si creda.

 

Si tratta quindi inevitabilmente di un atto intenzionale, e non causale. Ben organizzato, e in quanto reiterato, che punta ad attaccare in maniera specifica la chiesa e i cristiani.

 

Distruggere i locali di una parrocchia per ricercare del denaro potrebbe quindi essere soltanto l’azione collaterale, che emerge dalla facciata di un atto che ha radici e motivazioni ben più profonde di quanto si pensi.

 

Le indagini della polizia e il rischio di profanazioni dell’Eucarestia

 

Ad esempio, l’idea di fingere un furto, quando in realtà di soldi non ce n’erano, perché si tratta di una parrocchia e non di un caveau di una banca, potrebbe benissimo essere una sorta di escamotage, un’espediente per depistare le indagini degli inquirenti.

 

Le ipotesi degli investigatori, in questo modo, potrebbero limitarsi alla semplice idea di un furto. Quando in realtà potrebbero esserci state delle profanazioni ben più importanti con ricadute anche di tipo spirituale, e con il furto di oggetti che potrebbero essere utilizzati per riti macabri e in quali vengono coinvolte altre persone ignare e innocenti.

 

Oppure, si potrebbe essere trattato semplicemente un tentativo violento di sminuire e ridicolizzare la chiesa e il corpo stesso di Gesù Cristo incarnato nell’Eucarestia.

 

La cristianofobia avanza. Solo l’omofobia fa scalpore?

 

In questo caso, si tratterebbe di una blasfemia e di un grave reato aggravato dal movente di cristianofobia. Ma come si sa, tutto ciò, a meno che si tratti di omofobia, non fa grande scalpore.

 

Resta infine il dubbio su come i criminali siano riusciti ad entrare per ben due volte nello stesso mese in un luogo di grande importanza per la città di Caltanissetta come la parrocchia di Sant’Agata e allo stesso tempo estremamente centrale. Dove in alcune sere le auto delle forze dell’ordine che pattugliano il territorio, durante la “movida” nissena, arrivano ad essere addirittura una decina.

 

Sant’Agata – Il bisogno di preghiera contro il male

 

Bisogna tuttavia perseverare nella preghiera contro il male che ogni giorno dilaga nella nostra società e che si riversa contro le Chiese fino ad attaccare Gesù e il Tabernacolo. E soprattutto non bisogna avere paura, in quanto le persecuzioni contro i cristiani ci sono sempre state e forse sempre ci saranno. Infatti è Gesù stesso a spiegarlo nel Discorso della Montagna, durante l’elenco delle Beatitudini.

 

Nel Vangelo di Matteo (5, 7-12) è infatti scritto: “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi“.

 

(Giovanni Bernardi, LaLuceDiMaria, 22/09/2020)
Raccogliamo più firme possibili!
I dati del Rapporto di ACS, tra gennaio 2021 e dicembre 2022, parlano chiaro. Nel mondo, in un 1 Paese su 3, il diritto alla libertà religiosa non è pienamente rispettato. Vale a dire in 61 nazioni su 196. In totale, quasi 4,9 miliardi di persone, pari al 62% della popolazione mondiale, vivono in nazioni in cui la libertà religiosa è fortemente limitata.

Firma subito la petizione alla presidente Meloni per dimostrarle che siamo in tanti ad avere a cuore il bene di tanti nostri fratelli e sorelle!
Aderisci anche tu