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Stati Uniti: coppia cristiana di pasticceri discriminata per le proprie convinzioni religiose
Arriva dallo stato dell’Oregon la notizia che una coppia di pasticcieri, lo scorso 31 agosto, ha dovuto chiudere la propria attività per essersi rifiutata, in nome del loro credo religioso, di preparare una torta per il matrimonio di una coppia di lesbiche.

 

La vicenda, in realtà, ha origine il gennaio scorso, quando i coniugi cristiani Aaron e Melissa Klein, proprietari della pasticceria “Sweet Cakes by Melissa”, nella cittadina di Gresham, oppongono un fermo rifiuto alla coppia spiegando che non preparano torte di nozze per omosessuali a motivo delle loro convinzioni morali e religiose.

 

Per tutta risposta, in base ad una legge statale del 2007 anti-discriminazione verso gli omosessuali, i duesono stati denunciati dalle future spose e contro di loro è iniziata una vera e propria campagna intimidatoria.

 

Il telefono della pasticceria ha cominciato ad essere preso d’assalto dagli attivisti lgbtq con insulti e minacce di morte contro la famiglia e gli stessi figli della coppia. Il tribunale dell’Oregon, infine, ha condannato i due coniugi a seguire un percorso riabilitativo per rieducarli ed imparare il rispetto della diversità dalla propria esperienza.

 

Malgrado i coniugi Klein avessero affermato, chiaramente, di non aver nulla, di personale, contro lesbiche o gay, come hanno riportato i proprietari della pasticceria al Christian Broadcasting Network (CBN) , si è scatenata nei loro confronti, con tutti i mezzi, la potentissima lobby LGBTQ che alle fine tramite i propri avvocati, “utilizzando metodi mafiosi”, gli ha costretti a chiudere l’attività e trasferirsi altrove.

 

Domenica scorsa, dunque, la pasticceria “Sweet Cakes by Melissa” ha chiuso i battenti e sulla porta d’ingresso i clienti hanno trovato affisso un cartello recante la scritta: “Religious freedom is under attack in Gresham” (la libertà religiosa è sotto attacco a Gresham).

 

Questa allarmante storia, come la recente sentenza, nel New Mexico, della Corte Suprema che ha condannato, lo scorso 22 agosto, i titolari dell’agenzia fotografica “Elaine Photography” per essersi rifiutata, per motivi religiosi, di lavorare ad una cerimonia omosessuale, dimostra in maniera limpida la discriminazione al rovescio che viene attuata nei confronti di tutti coloro che rivendicano delle proprie convinzioni morali o religiose.

 

L’ideologia omosessualista pretende di imporrare la propria morale laica a tutti e dove incontra delle opposizioni mette in campo la sua offensiva persecutoria. Speriamo che questi casi servano da monito ai nostri politici il giorno in cui riprenderanno il dibattito attorno alla legge sull’omofobia.

 

di Lupo Glori – (www.nocristinofobia.org)

 

Raccogliamo più firme possibili!
I dati del Rapporto di ACS, tra gennaio 2021 e dicembre 2022, parlano chiaro. Nel mondo, in un 1 Paese su 3, il diritto alla libertà religiosa non è pienamente rispettato. Vale a dire in 61 nazioni su 196. In totale, quasi 4,9 miliardi di persone, pari al 62% della popolazione mondiale, vivono in nazioni in cui la libertà religiosa è fortemente limitata.

Firma subito la petizione alla presidente Meloni per dimostrarle che siamo in tanti ad avere a cuore il bene di tanti nostri fratelli e sorelle!
Aderisci anche tu