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A Christian woman mourns the death of her son at the site of a suicide blast at a church in Peshawar
Pakistan: strage di cristiani fuori da una chiesa. «Kamikaze con 8 chili di esplosivo»: 81 morti
Una strage cercata e voluta, attuata attraverso l’azione suicida di due kamikaze che si sono fatti esplodere tra i fedeli davanti a una chiesa di Peshawar. In Pakistan va in scena un’altra giornata di orrore e di sangue che vede vittime decine di fedeli cristiani colpiti nel luogo e nel momento della manifestazione della loro fede, la messa domenicale.
La messa era appena terminata nella chiesa di Khoati Bazaar a Peshawar, in Pakistan. Mescolati tra i fedeli usciti dalla chiesa, i kamikaze hanno compiuto la loro missione suicida facendosi esplodere. Il bilancio della strage è drammatico: 81 morti e circa 145 feriti. Ma si tratta di una conta destinata probabilmente a diventare ancora più tragica. Il capo della polizia di Peshawar sostiene che nell’attacco in chiesa sono stati usati dai 6 agli 8 chili di esplosivo» e che l’attentato è stato reso più cruento dall’aggiunta di biglie di acciaio. Inoltre, gli investigatori hanno indicato di avere ritrovato quasi subito il cranio di uno degli attentatori suicidi, mentre il secondo è stato localizzato sul tetto della chiesa. «La maggioranza dei feriti versano in gravi condizioni», ha riferito una fonte ospedaliera. Gli attacchi sono stati portati a termine simultaneamente da almeno due kamikaze.
«PIU’ PROTEZIONE PER LE MINORANZE» – Il presidente dell’Alleanza pan-pachistana delle minoranze (Apma) Paul Bhatti ha condannato l’attacco contro una chiesa a Peshawar come un tentativo di «destabilizzare il Paese». L’attentato di oggi è il più grave contro i cristiani pachistani. Parlando all’ANSA, l’ex ministro per gli affari delle Minoranze, ha puntato il dito contro «forze straniere» che sarebbero dietro la strage e ha accusato il governo di «non garantire abbastanza protezione alle minoranze religiose».
CRISTIANI PERSEGUITATI – I cristiani in Pakistan sono il 4% della popolazione e sono stati spesso al centro degli attacchi degli islamici, la maggior parte dei 180 milioni di pakistani. Essere cristiani, così come seguire altre religioni minoritarie nel Paese, è considerato un peccato di blasfemia. A marzo una folla di estremisti islamici aveva dato fuoco a un centinaio di abitazioni di cristiani nella Joseph Colony di Lahore mentre l’anno scorso aveva suscitato sdegno e polemiche la notizia di una bimba cristiana di 11 anni, down, arrestata per blasfemia.
(Corriere della sera)
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