Con maggioranza assoluta, i nazionalisti indù del Bharatiya Janata Party (Bjp, partito leader dell’opposizione) vincono le elezioni locali in Rajasthan, Madhya Pradesh e Chhattisgarh.
Un risultato importante, che vede la sconfitta del Congress (partito laico leader della maggioranza) a sei mesi dal voto per il nuovo primo ministro dell’India. Secondo fonti cattoliche locali di AsiaNews, i risultati “sono abbastanza gravi. Come cristiani e come minoranza c’è un po’ di preoccupazione, perché il Bjp è appoggiato da organizzazioni fondamentaliste indù come la Rashtriya Sawayamsevak Sangh (Rss)”.
In Madhya Pradesh il Bjp ha conquistato 165 seggi, rispetto ai 58 del Congress. In Chhattisgarh il voto è stato più combattuto: qui i nazionalisti indù hanno vinto con 49 seggi, contro i 39 presi dal partito laico. Ma è in Rajasthan che il successo del Bjp è stato più schiacciante: il Congress, che per anni ha guidato lo Stato indiano, è riuscito a conquistare appena 21 seggi, contro i 162 degli avversari.
Anche Delhi è andata al voto. Qui il Bjp è emerso come primo partito, con 31 seggi su 70, ma a stupire è il risultato del nuovo partito anticorruzione Aam Admi Party (Aap, “Partito dell’uomo comune”), che ha vinto 28 seggi. Grazie a questo exploit, è probabile che si debba tornare al voto.
“La preoccupazione c’è – ribadiscono le fonti ad AsiaNews -, non sappiamo come saranno le loro relazioni con le minoranze, ma mancano ancora sei mesi per le elezioni generali, quindi vediamo come il Congress può reagire a questa sconfitta”.
Di certo, spiegano, “ha pesato l’incapacità del partito nel vedere l’esasperazione del popolo indiano per i continui scandali della corruzione. Le persone non vogliono più avere a che fare con politici corrotti. Oltretutto, i suoi leader non hanno parlato con la comunità del loro programma, di cosa vogliono fare. Non c’è stata una buona comunicazione”.
Il Congress è stato penalizzato poi per certa “arroganza” dimostrata verso i suoi alleati: “Pur essendo leader della coalizione di maggioranza [United Progressive Alliance, ndr], ogni tanto avrebbe dovuto ascoltare e dare spazio ai partiti minori. Questo atteggiamento non è piaciuto alle persone”. Infine, “anche la forte inflazione ha influenzato le elezioni. I costi di cibo e altri beni di prima necessità sono in aumento. Pure se sul lungo periodo il problema è risolvibile e l’economia va avanti, in questo momento la popolazione ne sente il peso”.