Un gruppo di fondamentalisti indù ieri (11 marzo) ha bloccato la costruzione di una cappella cattolica nel villaggio di Gudrikia, nell’arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneshwar (distretto di Kandhamal, Orissa).
Lo conferma ad AsiaNews Ramakant Parichha, avvocato della zona. Il fatto ha seminato paura e tensione nel villaggio, già colpito in modo duro durante i pogrom anticristiani del 2008. Tutto sarebbe avvenuto intorno alle nove di sera: gli aggressori hanno minacciato alcuni fedeli e portato via le pietre raccolte dai cristiani della zona per avviare i lavori.
Secondo le fonti, il gruppo estremista ha minacciato Bhagawan Pradhan, 44 anni, catechista del villaggio, e suo padre Danardan Pradhan, 63. I due cattolici rivelano di avere “molta paura” e di voler denunciare al più presto quanto accaduto.
Durante i pogrom anticristiani del 2008 la chiesa e il santuario mariano del villaggio sono stati distrutti. Mathew Nayak, giovane pastore anglicano della Church of North India in visita alla sua famiglia, è stato bruciato vivo insieme alla chiesa, dove aveva trovato rifugio. Un’altra cristiana della zona, Lalita Digal, è stata assassinata, e il suo corpo fatto sparire.
Da allora cristiani e cattolici non hanno libero accesso ai terreni e alla foresta. I fondamentalisti indù usano la zona su cui prima sorgeva la chiesa come campo coltivato. Nel novembre 2013 alcuni leader cristiani hanno denunciato il fatto alla polizia, ma le forze dell’ordine non hanno registrato il fatto. Inoltre, ogni anno i gruppi radicali organizzano le celebrazioni del Ram Navami (in onore della nascita di Rama) vicino ai resti del santuario.