Il ministro degli Esteri conservatore Jeremy Hunt denuncia la persecuzione dei cristiani nel mondo e annuncia: “Sono determinato a mostrargli che siamo dalla loro parte”.
Le persecuzioni religiose sono un problema sociale alla stregua del cambiamento climatico.
Ad affermarlo è un rapporto redatto dal vescovo britannico di Truro, Philip Mounstephen, incaricato nei mesi scorsi dal ministero degli Esteri di Londra, Jeremy Hunt di analizzare lo stato delle persecuzioni contro i cristiani nel Regno Unito e nel resto del globo.
Il risultato dell’indagine è allarmante. I cristiani, come è emerso anche da numerosi report, sono il gruppo religioso più perseguitato al mondo. I numeri parlano chiaro: l’80% delle vittime di persecuzioni per la propria fede appartengono alla Chiesa di Cristo. Eppure, si parla spesso di antisemitismo ed islamofobia, ma poco delle sofferenze delle comunità cristiane. Nel 2018 sono stati 350 i fedeli uccisi ogni mese solo in virtù della loro fedeltà alla croce, tanto che, riguardo alcuni Paesi si parla addirittura di “genocidio”.
Il consiglio del prelato alle autorità britanniche, quindi, è quello di dare un nome anche alle discriminazioni contro i cristiani ed offrire una formazione specifica a diplomatici e personale governativo per contrastare il fenomeno e riconoscerlo. Finora, sottolinea il report, “siamo rimasti ciechi dinanzi a questo problema per una serie di motivi, tra cui il senso di colpa post-coloniale”. Ora però, davanti ai numeri della tragedia, il Foreign Office vuole invertire la rotta ed ha annunciato che il Regno Unito prenderà una “posizione più ferma” sulla persecuzione dei cristiani nel mondo.
“Un’interpretazione fuorviante del politically correct ci ha impedito di schierarci finora”, ha spiegato il ministro conservatore citato dal quotidiano britannico The Guardian. “A casa nostra viviamo in una società variegata e tollerante e non dobbiamo avere paura di promuovere questi valori all’estero”, ha proseguito Hunt ricordando come sia un dato “triste” e assodato che “i cristiani sono il gruppo religioso più perseguitato in epoca contemporanea”. “Sono determinato a mostrargli che siamo dalla loro parte”, ha concluso il ministro, promettendo di voler attuare tutte le raccomandazioni contenute nella relazione se uscisse vincitore nella corsa contro Boris Johnson per la premiership.
A partire dalla previsione di sanzioni per gli Stati in cui le persecuzioni sono più violente e la richiesta di una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che imponga ai governi del Medio Oriente e del Nord Africa di proteggere i cristiani e le altre minoranze religiose.