Era praticamente dal 2018 che la carica dell’Inviato speciale per la promozione della libertà di religione al di fuori dell’Unione Europea, della Commissione Europa, rimaneva senza un titolare.
Nel frattempo i cristiani continuavano a subire la persecuzione, la discriminazione, anche la morte. Nell’apparente indifferenza dell’Europa.
I membri e sostenitori di questo Osservatorio, insieme a tante altre realtà che si battono per la difesa dei cristiani perseguitati, si sono mobilitati.
Prima firmando una petizione al presidente della Commissione Europea, la tedesca Ursula von der Leyen, e dopo rivolgendosi al presidente del Parlamento Europeo, la maltese Roberta Metsola.
Ed ecco che è cosa fatta.
La Commissione Europea ha finalmente nominato il nuovo Inviato speciale per la promozione della libertà di religione al di fuori dell’Unione Europea.
Si tratta del belga Frans van Daele, già ambasciatore del Belgio negli Stati Uniti, nonché capo del gabinetto del re Filippo del Belgio.
L’annuncio è stato dato dal vicepresidente della Commissione Europea, l’on. Margaritis Shinas.
Nell’occasione l’on. Shinas ha dichiarato l’impegno dell’Europa nel voler “garantire che la fede sia rispettata in tutto il mondo”. Inoltre, in una nota, la Commissione europea riconosce che “la libertà di religione o di credo è sotto attacco in molte parti del mondo”.
La Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea, al congratularsi con il nuovo Inviato speciale, ricorda che i precedenti inviati speciali dell’Ue “hanno reso visibili le violazioni della libertà religiosa in diverse regioni del mondo”. (Agenzia Sir).
“Nessuno dovrebbe essere perseguitato a causa della fede. La riconferma dell’Inviato speciale è un passo importante per dimostrare l’impegno concreto (dell’Europa) per proteggere questo diritto fondamentale”, ha affermato Adina Portaru, rappresentante dell’Alliance Defending Freedom, l’agenzia di aiuto e tutela dei diritti dei cristiani perseguitati.
Questo Osservatorio sulla Cristianofobia, congratulandosi con la Commissione Europea per la nomina del nuovo Inviato speciale, invita all’azione e ad atti concreti.
Perché ci va di mezzo la vita e la sorte di tanti cristiani che vivono nei paesi di persecuzione.
La carica di Inviato speciale della Commissione Europea era stata creata nel 2016, con la nomina dello slovacco Ján Figel.
L’on. Figel ha cercato di svolgere il suo ruolo nel migliore dei modi – tramite iniziative, appelli, viaggi, interventi – nonostante il fatto che abbia avuto frequentemente le mani legate, dovute a limitazioni di natura politica.
Speriamo che lo stesso non capiti al nuovo Inviato speciale, l’on. Frans van Daele, a cui auguriamo successo nella sua nuova carica.
È infatti fondamentale che l’Europa possa dare un segnale chiaro e forte ai paesi oppressivi e persecutori: la libertà religiosa dei cristiani deve essere garantita a tutti i livelli e la persecuzione deve cessare.
Un diritto d’altronde garantito dall’articolo 9 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e anche dall’art. 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.