L’odio contro il cristianesimo purtroppo è diffuso anche in mezzo a noi, nella nostra civile e democratica Italia.
E spesso si manifesta con veri e propri atti di vandalismo nei confronti delle immagini sacre.
A tal proposito, mi è giunta la segnalazione di un amico e sostenitore di questo nostro Osservatorio sulla Cristianofobia, Marco Lucca (mi ha dato l’autorizzazione a scrivere il suo nome), che ringrazio.
A Cernusco sul Naviglio (MI), per ben due volte, una statua della Madonna che si trovava nell’oratorio parrocchiale Paolo VI è stata distrutta.
Ma non è finita qui.
Perché a inizio settembre è stata polverizzata anche la Madonna che si trovava nel parco pubblico vicino al santuario dell’Addolorata.
I responsabili, a quanto risulterebbe dalle telecamere che li hanno ripresi, sono tre ragazzi minorenni.
Certamente qualcuno minimizzerà, dicendo che si è trattata di una bravata, di un atto di teppismo e niente più.
Ma perché se la sono presa proprio con la Madonna? Perché hanno sfogato la loro rabbia verso un’immagine religiosa? E se avessero danneggiato un simbolo islamico, ci sarebbe stata o no una reazione della pubblica opinione per condannare il gesto?
Invece sembra che ormai, come scriveva tempo fa lo storico e sociologo americano Philip Jenkins, l’anticattolicesimo sia rimasto “l’ultimo pregiudizio accettabile”.
Tutto questo non produce altro che profonda tristezza e molta amarezza.
Eppure… anche dal male il Signore sa trarre il bene.
E, grazie a Dio, qualcuno ha provato anche una santa indignazione e si è attivato per fare qualcosa.
Infatti, questa vile e sacrilega aggressione ha portato il nostro amico Marco a organizzare un Rosario riparatore, cui hanno partecipato anche alcuni collaboratori dell’Osservatorio sulla Cristianofobia.
Così, sabato scorso (16 settembre, proprio il giorno dopo la festa dell’Addolorata), guidate dal prevosto di Cernusco, circa 50 persone si sono raccolte sul “luogo del delitto” per recitare il Rosario e riparare così l’offesa recata alla Madonna.
Ti allego qui le due foto che Marco ha gentilmente inviato.
Un piccolo gesto, ma assai coraggioso. Specie di questi tempi in cui si ha vergogna a mostrare la propria fede in pubblico.
Un piccolo gesto che dimostra che in Italia non tutto è perduto. Che c’è ancora un popolo capace di reagire per difendere la nostra santa religione. Nonostante il pensiero dominante vada in tutt’altra direzione.
Da parte mia non posso far altro che complimentarmi con l’iniziativa.
E rivolgo a te e a tutti i nostri amici un invito: se sei a conoscenza di casi simili, e vorresti organizzare una preghiera di riparazione, non esitare a segnalarmelo.