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Ancora persecuzione ai danni dei cristiani!
Allarme cristiani in Pakistan!
La vita dei cristiani in Pakistan sta peggiorando sempre più.

 

La persecuzione avviene ad opera di giudici e polizia, di folle e bande di stupratori.

 

Ti faccio solo l’esempio del mese di maggio 2023. Ecco alcuni casi.

 

Il 30 maggio un tribunale pakistano ha condannato a morte Noman Masih, un cristiano di 22 anni, per “blasfemia”.

 

Si sa che il codice penale pakistano prevede la pena di morte per chiunque venga condannato per aver insultato Maometto.

 

Ma Noman era davvero colpevole?

 

Il suo arresto è avvenuto nel 2019, sulla base di “informazioni segrete” secondo cui aveva stampato immagini offensive di Maometto e le stava mostrando a caso alle persone.

 

Tutto falso.

 

I genitori di Noman sono ovviamente straziati dal dolore. Il padre del ragazzo ha detto: “Io e la madre di Noman lo desideriamo ogni giorno… I nostri cuori si sono spezzati oggi quando il nostro avvocato ci ha informato del verdetto di morte. Ma la nostra fede in Cristo non è venuta meno, e confidiamo in Dio che ci salverà da questa sofferenza”.

 

Il 18 maggio, un poliziotto musulmano ha dichiarato di aver sentito due adolescenti cristiani, Simon Nadeem Masih, 14 anni, e Adil Masih, 18 anni, scherzare con il nome di Maometto.

 

Risultato? Il poliziotto ha iniziato a picchiare i due ragazzini. Peccato però che anche in questo caso, nessuno può testimoniare che i due stessero davvero offendendo il profeta dell’islam.

 

I due giovani sono stati arrestati. E ora rischiano la condanna a morte.

 

Il linciaggio per false accuse di blasfemia in Pakistan ormai è quasi una normalità. Dal 1à gennaio al 10 maggio di quest’anno sono stati segnalati 57 casi di presunta blasfemia, mentre quattro sospetti di bestemmia sono stati picchiati o uccisi in via extragiudiziale nello stesso periodo.

 

Di fronte a questi dati, il giudice in pensione Nasira Javaid Iqbal ha chiesto al governo di ripensare le leggi in materia:

 

“Le leggi sulla blasfemia sono state costantemente utilizzate in modo improprio per risolvere controversie personali, perseguitare gruppi minoritari e incitare la violenza e l’odio della folla. Chiediamo un’azione tempestiva e uno sforzo collettivo da parte del governo per affrontare queste violazioni dei diritti umani”.

 

Sempre a maggio, c’è stato poi un altro episodio di cronaca nera scioccante.

 

Una famiglia musulmana – con l’aiuto della polizia – ha picchiato, torturato e rinchiuso illegalmente una donna delle pulizie cristiana, subito dopo che aveva tentato di dimettersi a causa della gravidanza.

 

Discutendo del trattamento di questa signora, Imran Sahotra del Christian Awakening Movement, ha detto:

 

“Molti poveri cristiani sono vittime di false accuse, compresa la blasfemia, se scelgono di interrompere il lavoro per i loro datori di lavoro musulmani. Lo schema è abbastanza simile quando si esaminano questi casi… Il caso mostra come la vulnerabile comunità cristiana non abbia accesso alla giustizia in Pakistan”.

 

Ma anche la popolazione civile commette violenze ed abusi contro la minoranza cristiana.

 

Ad esempio il 13 maggio scorso un gruppo di 17 uomini musulmani ha fatto irruzione in una chiesa durante un matrimonio, iniziando ad aggredire fisicamente donne e ragazzi.

 

E chiunque osi denunciare questi episodi alle forze dell’ordine rischia la vita.

 

Naturalmente, in tutti questi casi, la polizia tende sempre a scagionare i musulmani.

 

Infine, il 3 maggio, mentre alcune giovani cristiane stavano uscendo dalla chiesa dopo un incontro di preghiera, diversi uomini musulmani hanno iniziato a circondarle le donne, fischiandole e urlando contro di loro.

 

Gli uomini che hanno provato a difenderle sono stati attaccati e pestati.

 

Come ti dicevo all’inizio, questi sono solo alcuni esempi della persecuzione di cui soffrono i nostri fratelli nella fede in Pakistan. Perché nessuno protesta?

 

Perché la comunità internazionale non interviene?
Raccogliamo più firme possibili!
I dati del Rapporto di ACS, tra gennaio 2021 e dicembre 2022, parlano chiaro. Nel mondo, in un 1 Paese su 3, il diritto alla libertà religiosa non è pienamente rispettato. Vale a dire in 61 nazioni su 196. In totale, quasi 4,9 miliardi di persone, pari al 62% della popolazione mondiale, vivono in nazioni in cui la libertà religiosa è fortemente limitata.

Firma subito la petizione alla presidente Meloni per dimostrarle che siamo in tanti ad avere a cuore il bene di tanti nostri fratelli e sorelle!
Aderisci anche tu