Un incendio doloso ha raso al suolo la casa di una famiglia cattolica nel villaggio di Goualliapara, appartenente alla parrocchia di Dharenda (diocesi di Dhaka).
Il fatto è avvenuto nella notte del 1 marzo scorso. Le quattro persone presenti al momento – inclusi due bambini – sono riuscite a scappare e mettersi in salvo. La polizia ha aperto un’inchiesta, ma i colpevoli non sono ancora stati identificati. Secondo gli abitanti della zona potrebbe trattarsi di fondamentalisti islamici. Tuttavia non è esclusa neanche la pista legata a questioni di terre, fonte di contrasti in molte zone del Bangladesh.
La casa era abitata da Shipra Palma, i suoi due bambini e la suocera. Il marito, Linus Gomes, è emigrato all’estero per lavorare. Il suocero è morto sei mesi fa. “Tre giorni prima dell’incendio – racconta la donna ad AsiaNews – abbiamo visto alcune persone a noi sconosciute dietro alla nostra casa. Hanno chiesto in giro se ci vivevano dei cristiani. Pensiamo che questo attacco sia stato premeditato da loro. Nel rogo abbiamo perso tutto, anche la Bibbia e il crocifisso. Tutto quello che ci è rimasto sono i vestiti che indossavamo quando siamo fuggiti”.
Nirmol Rozario, segretario generale della Bangladesh Christian Association, appartiene alla stessa parrocchia delle vittime ed è giunto sul posto appena avuta la notizia. Ad AsiaNews racconta: “I due locali della casa sono stati distrutti in meno di otto minuti. I colpevoli potrebbero aver usato polvere
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da sparo per appiccare il fuoco. Chiediamo una punizione esemplare per chi è coinvolto in questo incidente. Vogliamo vivere in pace”.
P. Kamal Corraya, parroco della chiesa di san Giuseppe a Dharenda, ha visitato il luogo insieme a un agente di polizia. “Siamo molto scioccati per quanto accaduto. È un attacco contro la minoranza, e potrebbe essere la mano degli estremisti islamici. Nella zona sono molto potenti”.
Sono ormai diversi mesi che il Bangladesh è teatro di quotidiani casi di furti, violenze e atti vandalici di vario genere, che minacciano la sicurezza della popolazione e l’ordine pubblico. In tal senso, l’incendio di Goualliapara potrebbe essere frutto di tale clima, più che un vero e proprio attacco su base religiosa. A conferma di questo un nuovo contrasto, avvenuto ieri nel villaggio di Shindurhata (diocesi di Dinajpur). Qui la comunità cristiana è al centro di scontri con la comunità musulmana bengalese, per questioni legate alle terre, un annoso problema nel Paese. P. Ujjol Rozario, parroco della zona, sta cercando di risolvere la situazione in modo pacifico, con l’aiuto della polizia e delle autorità locali.