Torniamo a scriverti prima di tutto per informarti che la raccolta fondi che l’Osservatorio sulla Cristianofobia ha promosso lo scorso 30 ottobre in favore dei cristiani vittime della guerra in Terra Santa è stata un successo!
Grazie alla generosità di voi sostenitori abbiamo già raggiunto l’obiettivo dei 2.500 euro, che devolveremo direttamente all’Associazione Pro Terra Sancta, con la quale, come sai, collaboriamo da tanto tempo.
Come ti avevamo detto, però, quello voleva essere solo un primo passo.
Infatti, visto che la necessità di aiuti economici, sanitari e psicologici è sempre più urgente e in aumento, non possiamo fermarci a questo traguardo, ma dobbiamo fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per dare il massimo sostegno ai nostri fratelli cristiani in Terra Santa.
Ci aiuti a raccogliere altri 5.000 euro?
Il Natale è ormai alle porte, ma nella terra dove Gesù è nato, sta scorrendo il sangue e al posto dei canti angelici sopra la grotta di Betlemme, si sentono i rumori terribili degli allarmi e dei razzi.
E per tante famiglie cristiane di Gaza e della Cisgiordania sarà un Natale di lutto, dolore e povertà estrema.
Sì, perché schiacciata tra i terroristi islamici di Hamas e le bombe dell’esercito israeliano, è proprio la piccola comunità cristiana di Terra Santa la più martoriata.
Uomini, donne, anziani e bambini sono costantemente esposti a pericoli mortali e spesso si ritrovano senza cibo, acqua potabile e cure mediche. Molti di loro hanno già perso i propri cari e le proprie case.
La situazione è davvero drammatica e non sappiamo quando e come questo conflitto finirà. Ma di sicuro lascerà tracce pesantissime.
Ecco perché ti invitiamo a rispondere all’appello che ci ha lanciato l’Associazione Pro Terra Sancta di fare una raccolta fondi in favore dei cristiani palestinesi. Possiamo contare sul tuo generoso aiuto? Puoi diffondere questo appello anche tra i tuoi amici e conoscenti?
Natale è un’occasione particolare per fare del bene e per mostrare concretamente il nostro essere cristiani.
Mettiamoci tutti una mano sul cuore e pensiamo, in questo Natale 2023, a tutti i nostri fratelli nella fede che soffriranno e non potranno godere del tepore familiare.
E che rischieranno persino di non poter assistere alle funzioni religiose in sicurezza.
Lo dobbiamo fare per amor loro e per amore di Gesù, il Principe della Pace, nato proprio a Betlemme per salvare tutta l’umanità.
A Gaza, i residenti sono intrappolati senza alcuna possibilità di fuga, quasi completamente privi di elettricità e senza accesso all’approvvigionamento di acqua.
La popolazione si rifugia ovunque può trovare riparo, come nel complesso della Caritas presso la parrocchia della Sacra Famiglia, creando enormi concentrazioni di sfollati interni.
Anche Gerusalemme Est e l’intera Cisgiordania stanno subendo le conseguenze della guerra, con un livello di violenza altissimo.
L’attraversamento del Muro di Separazione è reso estremamente difficile, anche per coloro che dispongono di permessi di lavoro, e molte strade sono chiuse.
Il turismo – la principale fonte di reddito per la Palestina – è praticamente scomparso.
Le testimonianze che arrivano da quei luoghi martoriati sono impressionanti.
– Betlemme, è oggi una città con famiglie come quella di M. che ci racconta dei traumi che i suoi bambini stanno attraversando in questi giorni.
“Sono nato a Betlemme – dice -, ho studiato all’estero, ma ho deciso di tornare perché è casa mia e perché voglio che la comunità cristiana di qui continui a sopravvivere. Ma con questa situazione sto pensando di scappare, di trasferirmi all’estero dove so che i miei figli potranno avere un futuro migliore”.
– Da Gaza scrive suor Maria del Pilar, missionaria dell’Istituto del Verbo Incarnato.
“Abbiamo partecipato al funerale di 18 cristiani morti a causa di un bombardamento israeliano, che ha provocato il crollo della loro casa. È stato molto triste e doloroso osservare i figli dare l’ultimo saluto ai propri genitori. Ancora più doloroso vedere i genitori salutare loro figli. Alcuni hanno dovuto salutare tutti. È stata un’immagine difficile da cancellare, impossibile da dimenticare.
Alcuni di questi bambini partecipavano alle diverse attività parrocchiali, erano famiglie conosciute e molto vicine a noi. Qui nella parrocchia della Sacra Famiglia riceviamo alcuni dei feriti lievi perché possano essere curati”.
– Padre Gabriel Romanelli, il parroco di Gaza, ci dice:
“I bombardamenti, l’isolamento e la mancanza di tutto rendono difficile la vita di tutti i giorni. Molti hanno perso i propri cari, ci sono migliaia di morti e migliaia di feriti, molti hanno perso le proprie case, le attività, tutto.
Le persone in tutta la Striscia di Gaza sono disperate e cercano qualsiasi luogo che possa sembrare loro più sicuro. Tutto è sovraffollato. La guerra distrugge tutto. Preghiamo per la sua fine”.
Di fronte a queste testimonianze non possiamo restare con le mani in mano.
La tua offerta sarà devoluta direttamente all’Associazione Pro Terra Sancta, che sta collaborando attivamente con la Caritas di Gerusalemme.
Ti chiediamo quindi di unirti a noi nell’offrire un aiuto concreto a queste persone che soffrono. Ogni contributo, grande o piccolo, farà una differenza significativa.
Ci aiuti a raggiungere la cifra di 5.000 euro con una tua donazione?
Non puoi immaginare quanto questo aiuto sia prezioso per chi ora sta piangendo e soffrendo sotto le bombe e in mezzo alle macerie, senza più casa, cibo e riscaldamento. E con tanti lutti nel cuore.
Pro Terra Sancta sta organizzando la logistica per la distribuzione di pacchi alimentari, coperte, kit di igiene, combustibile e, soprattutto, medicinali e attrezzature necessarie per affrontare situazioni di primo soccorso in seguito a traumi.
Inoltre, sta lavorando per sostenere la popolazione dal punto di vista psicologico e pratico. Insieme, possiamo andare in soccorso ai nostri fratelli cristiani.
Ogni singolo centesimo conta, e il tuo aiuto potrebbe essere ciò che permette a qualcuno di sopravvivere a questa crisi devastante.
Considera che dall’Associazione ci hanno fatto sapere che:
– Con una offerta di 30 euro si contribuisce alla distribuzione di beni di prima necessità, come acqua cibo e coperte.
– Con 50 euro si supportano economicamente le famiglie presso i centri di assistenza.
– Con 100 euro si garantiscono assistenza medica e supporto psicologico.
Il nostro aiuto è solo una goccia in un vasto mare di necessità. Ma sappiamo pure che tante gocce fanno un oceano!