I membri della tribù Fulani eseguono attacchi ai cristiani da ormai diversi anni, soprattutto in Nigeria. L’Humanitarian Aid Relief Trust (HART) stima che oltre 6.000 siano stati uccisi dal 2015.
La baronessa Caroline Cox, fondatrice di HART, ha dichiarato che i nomadi pastori Fulani «cercano di sostituire la diversità e la differenza con un’ideologia islamista che viene imposta con la violenza a coloro che si rifiutano di aderire. È – secondo la Camera dei rappresentanti nigeriana – un genocidio».
Testimonianze
Come riportato su Christian.Org.Uk, la baronessa Cox ha riportato le testimonianze di alcuni sopravvissuti agli attacchi, con una donna che ha raccontato: «Ho sentito degli spari e l’attacco è iniziato. Il mio bambino di sette anni era troppo pesante da trasportare. L’ospedale è stato dato alle fiamme. Hanno cercato di bruciare il tetto della chiesa accumulando sedie, come un falò».
Un pastore ha detto: «Ogni giorno portiamo nuovi cadaveri al cimitero. Uccidono i contadini. Distruggono le nostre case e chiese. Rapiscono e violentano le donne».
Lady Cox, sostenitrice dell’Istituto cristiano, ha invitato il Ministero degli Esteri britannico a «garantire che il governo nigeriano adotti misure efficaci per proteggere tutti i suoi cittadini e ad assicurare alla giustizia coloro che commettono queste atrocità».