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Russia: giovane armato entra in chiesa e uccide due persone a Sakhalin
Russia: giovane armato entra in chiesa e uccide due persone a Sakhalin
Vestito di nero, con una svastica dietro la schiena e armato di una pistola, un giovane di 25 anni ha fatto irruzione in una chiesa della Russia orientale e, dopo aver sparato in modo indiscriminato contro icone e fedeli, ha ucciso due persone, ferendone altre sei.

 

E’ successo il 9 febbraio nella cattedrale della Resurrezione, la principale chiesa dell’eparchia delle isole Kurili e Sud Sakhalin, dove a causa delle ferite riportate, sono morti sul colpo una suora e un parrocchiano, che avevano cercato di fermare l’uomo.

 

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il giovane – che lavora per una società di sicurezza privata – era ubriaco, al momento della sparatoria. L’omicida si è riconosciuto colpevole, ma non ha spiegato i motivi del suo gesto. Il Comitato investigativo ha aperto un’inchiesta per “omicidio di due o più persone” (art.105.2 del Codice penale russo) e ordinato una perizia psichiatrica.

 

Fonti nelle forze dell’ordine hanno rivelato all’agenzia Interfax che il giovane, ultimamente, aveva mostrato interesse per testi di letteratura neopagana. Le stessi fonti non hanno escluso che il gesto sia stato causato da una depressione prolungata, notata sia da amici che da parenti.

 

Il sito Lifenews, ha indicato in Stepan Komarov il nome del killer: il giovane avrebbe prestato servizio nella Marina militare prima di essere assunto come guardia privata. I media locali hanno riferito che al momento della sparatoria portava due croci al petto. Secondo il giornale Moskvovsky Komsomolets, l’omicida aveva ricevuto l’arma dalla sua azienda, che lo aveva incaricato di scortare un portavalori di una banca locale quel giorno. Nessuno dei colleghi, però, lo ha visto. Secondo ricostruzioni non ufficiali, il 25enne è tornato a casa, dove ha indossato vestiti neri con una svastica sulla schiena, per poi dirigersi verso la chiesa.

 

Al sito di informazione religiosa Pravmir.ru, l’arciprete Viktor Gorbach, metropolita di Mosca a Sakhalin, ha raccontato che il giovane è entrato nella cattedrale poco dopo il termine della messa e ha cominciato a sparare contro fedeli e icone appese alla parete, dopo aver spezzato anche una croce. Non erano rimaste molte persone e alcune sono riuscite a scappare, ma la suora e il parrocchiano che hanno provato a fermare l’aggressore sono stati uccisi.

 

A suo dire, il killer imprecava contro Dio e il cristianesimo, per questo – ha aggiunto – la religiosa uccisa deve considerarsi una “martire di Cristo”. Stando alla sua ricostruzione, la suora avrebbe cercato di attirare su di sé l’attenzione del giovane armato per permettere a chi si trovava ancora in chiesa, come alcune donne e bambini, di scappare.

 

L’attacco alla cattedrale della Resurrezione arriva a pochi giorni da un altro episodio che ha scosso la Russia: la sparatoria in una scuola superiore a Mosca dove il 3 febbraio uno studente ha ucciso un professore e un poliziotto e preso in ostaggio per mezz’ora un’intera classe.

 

Mosca (AsiaNews/Agenzie)
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